Oggi una necropoli testimonia la presenza di antichissimi insediamenti dall'VIII-VI secolo a.C.. Del periodo romano i resti delle villae rusticae e dei reperti che lasciano ipotizzare la presenza di edifici più importanti (forse il mitico altare di Giano riportato da autori antichi).La storia di Raiano.Ruviano dal 1862 è raccontata dalla storia del suo antichissimo castello possedimento dei Normanni, degli Svevi e dei D'Angiò posizionato in cima ad una collinetta domina e sovrasta tutta la comunità con la maestosa "Torre dell'orologio", oggi perfettamente restaurato a scandire il tempo di questo grazioso paese.

La storia di Ruviano è legata al suo antichissimo castello. Nel 1243 il Castello e la Baronia di Ruviano furono date dall' Imperatore, tramite Andrea di Caiazzo, al Giudice Pietro Ursone di Telese; nel 1279 la nobildonna Romagna, moglie di Giacomo Nuliano di Napoli ne fece un lascito al Capitolo di Caiazzo, imponendo a detto Capitolo l'onere di intervenire ai suoi funerali e di estendere tale invito a tutti i sacerdoti della diocesi, se la sua morte fosse avvenuta nella Baronia di Raiano e nei confini della diocesi di Caiazzo. Nel 1302 Carlo II d'Angiò ne fece dono a Diego della Ratta. Costui era di Barcellona ed era venuto a Napoli come gentiluomo di Violante d'Aragona, moglie di Roberto, figlio di Carlo II d'Angiò.

 

 

 

Nel 1322 Baronia e Castello sono in possesso del Signor Giacomo Vulcano. Successivamente la baronia fu concessa al nobile capuano Paolo di Raimo. Agli inizi del XV secolo Raiano apparteneva alla famiglia Celano, perché nel 1407 ne troviamo feudatario Nicola di Celano, detto Cola, conte di Celano e maestro di giustizia del Regno di Sicilia. Dal 1463 Raiano passò alla famiglia Monforte. Questa famiglia è ricordata per aver fatto edificare l'eremo di Santa Maria degli Angeli sulle colline di Alvignanello.

 

Nel 1528, poichè Federico Monforte osò ribellarsi a Carlo V, il marchese di Pescara Francesco D'Avalos valoroso capitano di questo imperatore, inviò contro di lui Maramaldo. Federico fu sconfitto e intorno all'anno 1533 gli furono confiscati i feudi per fellonia. Qualche anno più tardi don Antonio D' Iscara riceveva Raiano dall'Imperatore Carlo V in remunerazione dei suoi servizi. Nel 1578 la famiglia D'Iscara vendette Raiano a donna Alligra De Tassis. Quest'ultima risulta signora di Raiano nel 1584, anno in cui fece anche costruire un mulino vicino al Castello di Raiano e lo possedeva ancora nel 1590.

 

 

 

Nel 1596 Matteo De Capua, principe di Conca e signore di Caiazzo, comprò Raiano da Donna Alligra. Dai documenti noti risulta che nel 1602 la famiglia De Capua era ancora in possesso di Raiano. In seguito la baronia passò ai Carafa, marchesi di Corato.

 

Don Giovanni Vincenzo Carafa, Marchese di Corato, figlio di Giulio, signore di Raiano, vendette questo castello al Dottor Orazio Santantonio di Napoli, che il 29 ottobre 1613 ne prese possesso mediante il suo procuratore, Dottor Luisi Mazziotta.

 

Il 25 ottobre 1616 Orazio nominò procuratore Cesare Mazziotta di Caiazzo per il giuramento di fedeltà in mano di Sigismondo Mirto di Caiazzo, Commissario generale per il detto castello di Raiano. Nel 1628 gli successe il figlio Francesco, alla morte del quale il castello di Raiano fu venduto ad estinto di Candella per diecimila ducati, al fiorentino Giovanni Battista Segni che ne prese possesso il 28 agosto 1634. Il 23 gennaio 1636 Giovan Battista Segni vendette il castello di Raiano a Monsignor Filippo De Sio, vescovo di Caiazzo che asserì di comprarlo in nome di suo fratello Ferrante Giovanni per 11.200 ducati.

 

 

 

Il 21 ottobre Monsignor De Sio fu trasferito alla sede di Boiano. Il 24 gennaio 1636 Marc'Antonio De Sio, nipote del vescovo, prese possesso di Raiano in nome di suo cugino Onofrio De Sio, giacché Giovanni Ferrante in quanto vecchio, non volle accettarlo. Nello stesso anno Cesare Mazziotta di Caiazzo comprò Raiano dal detto Onofrio. Cesare, l'11 aprile 1640 , vendette la baronia di Raiano, per 9000 ducati ai procuratori del Marchese di Caiazzo Antonio Corsi. Il 25 agosto 1640 il signor Francesco Salvini prese possesso del castello in nome di detto Marchese. Il 2 marzo i discendenti del Marchese Corsi vendettero il feudo di Caiazzo al signor Giuseppe Andrea de Angelis.